L'utilizzo strategico dei social network nella galassia business to business - Treebe - Consulenza Informatica

Una delle coppie di opposti più discusse nel mondo del social media marketing: organico e a pagamento. Sembrano essere poli opposti di un conflitto irresolubile, dove talvolta sembra vincere solo chi dispone di risorse finanziare da convogliare verso i propri contenuti mentre, altre volte, sembra trionfare chi si concentra sulla raffinata qualità di ogni pubblicazione. Come al solito, la virtù sta nel mezzo.

Ma cosa si intende esattamente per “organico”? 

Fare del marketing organico significa sfruttare tutte le potenzialità gratuite offerte da ogni singolo social per creare contenuti ed interagire con gli utenti. Ne si evince facilmente, quindi, che anche in questa modalità ci siano ampi margini per la creazione di strategie per un coinvolgimento ottimale degli utenti. Tuttavia, la portata organica (ossia  il numero di persone raggiunte da un contenuto al quale non sia stato dedicato alcun budget)  è nettamente in calo, secondo le statistiche fornite proprio dal colosso Facebook. Certamente vi sono  modi per favorire la sua espansione, come la condivisione dei contenuti, ma pare decisamente impossibile raggiungere le medesime prestazioni di contenuti sponsorizzati. Il nostro post organico, dal testo costruito con ricchi espedienti retorici e dalle immagini postprodotte con cura meticolosa, viene mostrato solo ad una piccola parte del pubblico che ha messo “mi piace” alla nostra pagina.

Si tratterà forse di uno spietato complotto del gigante Facebook contro i nani delle piccole imprese?

Non possiamo leggere nella sua imperscrutabile mente, ma sicuramente abbiamo a disposizione una cospicua quantità di dati che ci dicono che il numero dei contenuti condivisi sale di giorno in giorno. I post di vario genere che possono apparire sulla home di ogni persona, ogni qual volta si colleghi al proprio account, ammontano a diverse migliaia, a seconda dell’ampiezza della propria rete di amici. Perciò Facebook, con i suoi prodigiosi strumenti algoritmici, è costantemente impegnato nella gestione della concorrenza fra contenuti desiderosi di collocarsi nell’Olimpo della visibilità (i primi posti della nostra home), al fine di selezionare ciò che risulta maggiormente coinvolgente per ciascun utente nonché perfettamente pertinente rispetto agli interessi del medesimo.

Come agevolare Facebook nella sua missione e quindi dare la giusta visibilità ai nostri contenuti?

Attuando una strategia. Una strategia è un insieme di azioni collegate logicamente, che rientrano in una cornice di riferimento ben precisa, che comprenda obiettivi ben determinati e misurabili. Adottare una strategia su Facebook significa creare campagne pubblicitarie rivolte ad un target   minuziosamente profilato, in base a provenienza, sesso, professione, interessi dispositivi utilizzati ed altro ancora. Significa anche creare campagne con obiettivi precisi, come aumento della conoscenza del nostro brand o aumento del traffico verso il nostro sito web. Il marketer  sceglie i parametri delle domande – a chi può interessare il mio prodotto/servizio? Quali obiettivi di business deve raggiungere la mia azienda? – e Facebook porta a galla le risposte.

Tutto ciò è possibile solo sostenendo la campagna con un budget adeguato.

Quindi la scelta del formato “a pagamento” decreta la vittoria  dell’aspro conflitto di cui sopra, a totale discapito dei contenuti organici? 

La risposta non è seccamente affermativa, i due formati possono trarre giovamento l’uno dall’altro, integrandosi cooperativamente. Non bisogna dimenticare, inoltre, che ciò che possiede un ottimo riscontro in modalità “organica” , lo avrà ancor più se supportato dal giusto carburante finanziario.