Vuoi imparare a pensare in modo divergente e creativo? Prova questa tecnica! - Treebe - Consulenza Informatica

Gli scienziati della Nasa investirono grandi quantità di denaro per sviluppare una penna a sfera che scrivesse anche nello spazio, in assenza di gravità. Nel frattempo i colleghi russi pensarono che si potesse “semplicemente” utilizzare una matita.

Eppure, nel linguaggio comune dire “semplice” equivale a dire “banale”, non ricercato. Ma siamo sicuri che sia effettivamente così?

A volte, invece, la semplicità permette di guardare le cose e gli eventi da una prospettiva diversa dal solito, creando condizioni perfette per giungere a nuove idee. Il medico e psicologo maltese Edward de Bono nel 1985 ha proposto un originale metodo per abituarsi a pensare con sei modalità diverse (dette “sei cappelli per pensare”) dando vita al concetto di pensiero laterale, ossia quel modello di pensiero che va oltre gli schemi del pensiero logico – razionale.  C’è bisogno, per questo,  di rileggere i dati e ipotizzarne nuovi significati, formulare ipotesi ibride, frutto della mescolanza fra idee diverse;  confutare le certezze e talvolta persino essere capaci di affidarsi alla casualità. 

Nonostante ciò lo stesso pensiero creativo non è frutto di una semplice casualità: occorre imparare, con azioni programmatiche e deliberate, questo nuovo stile di pensiero ed occorre anche esercitarlo quotidianamente. Una celebre tecnica utilizzata per “imparare” a pensare in modo creativo è quella dei “sei cappelli”.

I sei cappelli rappresentano  sei direzioni di pensiero contenute in sei cappelli immaginari. Quando sorge un problema o si cerca di prendere una decisione, ogni cappello offre una diversa cornice interpretativa.

Il cappello bianco (il foglio bianco, la neve immacolata) è il ragionamento analitico e imparziale, che riporta i fatti così come sono,

Il cappello nero (la notte, il lutto) è l’avvocato del diavolo che tende ad evidenziare sempre gli aspetti negativi, le ragioni per cui l’oggetto della riflessione può non andare, non evolversi.

Il cappello verde (la pianta che fiorisce) porta alla luce nuove idee, proposte migliorative ed insolite

Il cappello rosso (il fuoco della passione, vedere rosso) è l’espressione libera dell’emotività e dei sentimenti, sia positivi, sia negativi.

Il cappello giallo (il sole, l’oro) è l’avvocato dell’angelo, sottolinea gli aspetti positivi, i vantaggi, le opportunità.

Il cappello blu (il cielo, l’alto) stabilisce gerarchie, metodiche, pone in sequenza. Pianifica, organizza, stabilisce regole.

Ogni qual volta ci troviamo al cospetto di un problema da risolvere, dovremmo indossare ciascun cappello e soffermarci su come esso modifica la nostra visione del problema.

Cosa accadrà una volta che avremo pensato al nostro problema indossando tutti questi cappelli differenti? Troveremo LA soluzione? Probabilmente no.

 Guilford, asseriva che il pensiero divergente è la capacità di produrre una gamma di possibili soluzioni per un dato problema, in particolare per un problema che non preveda un ‘unica risposta corretta. Dunque, da ogni riflessione prospettica potremo trarre elementi utili per finalità differenti, ma starà poi a noi scegliere la costruzione della realtà che fa per noi in funzione dello specifico problema che intendiamo risolvere.

Risulta evidente quindi come questo stile di pensiero possa esserci d’aiuto quando il nostro lavoro quotidiano è proprio quello di “generare idee”: trovare nuovi modi per raccontare con immagini e grafiche prodotti e servizi , elaborare soluzioni per far conoscere una nuova azienda, creare software e siti web che rispondano alle più diverse esigenze dei clienti, trovare le parole più adeguate per esprimere un concetto o un messaggio di un cliente.

Esercitare il pensiero creativo ci può aiutare a far emergere idee alle quali i nostri competitor non hanno mai pensato, o semplicemente a vedere sotto una luce differente il nostro vecchio modo di affrontare i problemi.

La creatività apre spazi inesplorati: non è proprio di questo che andiamo a caccia, quando cerchiamo un mercato per i nostri prodotti o quando desideriamo comunicare un messaggio in modo innovativo ed espressivo? 

E tu, conosci altre tecniche per imparare a pensare in modo creativo?